La moda, dalle sfilate alle tendenze che spesso ne sono al di fuori, è sempre stata un riflesso della realtà sociale e politica che anima ogni epoca e le sue contraddizioni. Ma, probabilmente, era da decenni che le sue manifestazioni in passerella non erano così esplicite e provocatorie nei confronti della contemporaneità, in particolare a partire dall’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. Slogan femministi a sostegno dei diritti delle donne, da Christian Dior a Prabal Gurung, in risposta alle discutibili dichiarazioni del Presidente degli USA, hanno fatto la loro fiera apparizione sul catwalk, seguiti persino dal logo del democratico Bernie Sanders su felpe e t-shirt in due fashion show consecutivi di Balenciaga.
E, dopo un sostegno in contro-tendenza alle decisioni politiche fatto di messaggi forti veicolati attraverso le creazioni moda, per il fashion system sembra arrivato anche il momento di avviare un supporto ancora più concreto. Ad aprire le danze ci ha pensato uno dei brand più innovativi del momento, Gucci. Dopo aver avviato una vera e propria rivoluzione all’interno della maison di moda, dallo stile alla teatralità degli show, passando per l’addio alle pellicce, Alessandro Michele sembra pronto a inaugurare un nuovo capitolo anche nell’impegno verso cause fondamentali come il controllo delle armi negli Stati Uniti.
Dopo la sparatoria dello scorso 14 febbraio in una scuola superiore di Parkland, in Florida, gli studenti sopravvissuti alla tragedia hanno deciso di organizzare una manifestazione contro le armi a Washington, March for Our Lives, che si terrà il prossimo 24 marzo. Gucci ha deciso di sostenerla con una donazione di mezzo milione di dollari: “Stiamo con March for Our Lives e gli studenti senza paura che in tutto il paese chiedono che le loro vite e la loro sicurezza diventino una priorità. Siamo stati tutti direttamente o indirettamente colpiti da queste tragedie insensate” ha dichiarato Gucci in un comunicato. Seguito dalle belle parole di Alessandro Michele: “Sono davvero commosso dal coraggio di questi studenti. Il mio amore è con loro e sarà vicino a loro il 24 marzo. Sono con March for Our Lives e le giovani donne e uomini forti che in tutti gli Stati Uniti che stanno combattendo per la loro generazione e per quelli a venire”. Che una nuova era della moda, come protagonista attiva delle battaglie sociali e politiche, sia ormai alle porte?
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